2007/2012 – THE DOLLS SERIES
“Deformazione” è un termine, che in arte è usato per indicare movimenti e stili che si sono ripetutamente rincorsi nel corso dei secoli. Il mondo proteiforme di Danilo Bucchi, rielabora attraverso le “bambole” liberamente ed attraverso un’interpretazione del tutto personale ed originale, il tema della deformazione.In quanto bambole, esse sono prive di vita, ma al contempo sono soggetti estrapolati dal mondo ludico a cui è intrinsecamente legata la spensieratezza infantile, di cui Bucchi riprende l’aleatorio ricordo per sublimarlo in una critica sociale, delineata dalla vuotezza di contenuti, in cui corpi privi di sostanza e dallo sguardo a tratti vitreo o attonito rimangono sospesi immobili ad osservare il fruitore delle opere.
Il percorso dell’artista arriva pertanto ad un’appropriazione di un universo nuovo, gremito di figure dalle proporzioni eccessive, che divengono icone di questa polemica ardua ed avvincente della nostra società. La rappresentazione dei soggetti è la manifestazione di un mondo pirandelliano, in cui i valori umani e morali sono diventati personificazioni goffe e gonfiate, vuote nello spirito ma piacevoli esteticamente nonostante denotino l’aridità sostanziale dell’essere umano.
Danilo Bucchi, non solo contesta l’attuale mercificazione del soggetto umano, ma rivendica la sua capacità innegabile di “saper dipingere” in cui forme strappate al passato ludico infantile di ognuno di noi, la plasticità nuota leggera in uno mondo a-temporale ed a-spaziale, privo anch’esso di sostanza. Questo tema è affrontato dall’artista fin dal 2007, per evolversi in una ricerca che da tale figurazione giunge all’astrazione totale realizzata attraverso la ricerca segnica.