2023 – LIQUID collezione permanente – LA GALLERIA NAZIONALE – Roma

LIQUID

Presentazione dell’opera di Danilo Bucchi

Mercoledì 12 aprile 2023

ore 18.00 – 20.00

Gipsoteca

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Mercoledì 12 aprile, l’artista Danilo Bucchi presenta al pubblico la sua opera dal titolo Liquid esposta negli spazi luminosi della Gipsoteca della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Esposta per la prima volta nel 2017 in occasione mostra personale di Bucchi dal titolo Lunar Black, curata da Achille Bonito Oliva presso il museo MACRO di Roma, Liquid è entrata a far parte della collezione permanente della Galleria Nazionale nel 2019.
Oggi Liquid si trova esposta all’interno dell’allestimento di Time is Out of Joint, in dialogo con in gessi ottocenteschi della Gipsoteca e come parte delle combinazioni possibili che questa grande mostra sul tempo mette in campo, con la sua rilettura profonda delle opere della collezione museale.

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Proprio il tempo è un elemento che appartiene alla ricerca dell’artista. “La tattica perseguita è quella dell’azzeramento della dimensione spaziale alla semplice superficie bidimensionale del quadro, nella sua riduzione a corpo liscio e speculare che accoglie ed espelle nello stesso tempo la sostanza pittorica. L’unica materia, infatti, è il colore, perché lo spazio è puro supporto ed occasione per l’estensione del colore. Così se la superficie del quadro indica lo spazio, il colore è direttamente il tempo. Il quadro risulta come luogo di una doppia tensione: massima espansione e massima concentrazione. L’espansione nasce dalla stesura piatta e totale del colore che aderisce vitalisticamente alla superficie, puntando verso i confini del quadro, quasi con forza centrifuga. La concentrazione, invece, è data dalla delimitazione che Bucchi ottiene, ritagliando dallo spazio del quadro uno spazio ancora più interno. Egli infatti, oltre il colore, usa una sorta di disegno, attraverso il quale scandisce lo spazio secondo sequenze che gli restituiscono un ordine e una definizione. L’ordito spaziale diventa lo strumento che evidenzia e rappresenta la dimensione temporale. Qui il tempo va inteso come intervento progressivo sulla superficie del quadro e come scansione di esso.
[…] L’arma dell’artista è il linguaggio, un apparato di strumenti che lo pongono nella condizione di reagire realmente, in maniera concreta e visibile, infallibile e nello stesso tempo temeraria. Bucchi ha avuto l’intelligenza creativa di rispettare la meccanica della macchina e di assecondarla mediante l’uso di una sensibilità avvolgente ed il rispetto della sua immanenza. L’immanenza consiste nel suo darsi soltanto come strumento che afferma la spazialità, come unica dimensione e come dimensione che cancella il tempo, che è ancora il tentativo dell’artista di usare il linguaggio come doppio della realtà.”

Il critico Achille Bonito Oliva definisce così l’universo artistico di Danilo Bucchi, capace di riaffermare l’assenza del tempo attraverso la negazione dello spazio data dalla bidimensionalità della pittura.